Quando facciamo una telefonata di lavoro, per proporre un nostro prodotto o un nostro servizio, è fondamentale tenere a mente 3 regole basilari che nella maggior parte dei casi assicurano una buona probabilità di riuscita:
Questa che segue è un'informazione molto importante che potrebbe cambiare il modo di gestire la tua associazione e di migliorare la salute e la sicurezza di tutti i tuoi soci.
Ti spiego subito di cosa si tratta:
Come saprai il Decreto Legislativo 3 Luglio 2017, n. 117 ha innescato una serie di procedure che porteranno tutte le Associazioni di Volontariato ad essere inserite nel TERZO SETTORE (ETS).
Tra le altre cose, questo significa che le Associazioni di Volontariato saranno obbligate ad avere assicurazioni ulteriori oltre alla attuale Responsabilità Civile verso Terzi.
Dovranno assicurare tutti gli aderenti che prestano attività contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell’attività stessa.
Se ti sembra che sia un compito oneroso sia dal punto di vista economico che di tempo impiegato per informarti, ti sbagli!
Questo articolo è dedicato a chi sa che può migliorare la situazione, sua e degli altri, senza lamentarsi e con le risorse che ha a disposizione!
Perciò se sei una persona che in questo momento vede tutto nero, che crede di non avere il potere di fare nulla e ha voglia di attirare ancora più negatività parlando di guerre, di tasse troppo alte, di governi incompetenti, ecc. allora non perdere tempo a leggere questo articolo. Non è per te!
Se lo facessi troveresti le parole di seguito inutili e irritanti e dopo averlo letto ti sentiresti ancora più frustrato.
Io tengo corsi sia in aula che sul web e devo dire che, dal punto di vista del docente, è sempre meglio l’aula, dal punto di vista dell’allievo è sempre meglio il corso on line. Vediamo quali sono i vantaggi immediati:
1) Di solito il corso on line costa meno rispetto allo stesso corso tenuto in aula. Questo perché in aula il docente si deve spostare, mentre invece il corso on line è già registrato e il docente deve fare soltanto il lavoro di tutor dell’allievo. Un lavoro che può fare a distanza e senza costi aggiuntivi.
2) Il corso on line è più facile rispetto al corso in aula. Il motivo? In aula non sei mai da solo, quando invece fai un corso on line lo sei sempre. E questo è un vantaggio. Se non hai capito un passaggio puoi ritornare più e più volte su quel passaggio e non sei costretto a sentire parti di lezione che hai già capito e che magari in aula qualche altro allievo avrebbe potuto richiedere. Quindi in sostanza ripeti solo ciò che è vantaggioso per te.
Supponiamo che tu sia tartassato quotidianamente da una collega che non sopporti e che a sua volta non ti sopporta. E’ il tuo superiore ma è piena di paure e senso di inferiorità e non si sente per niente a suo agio nel ruolo che l’azienda le ha affidato. Naturalmente questo non lo dice e (crede) di non darlo a vedere. Ma ogni volta che si presenta l’opportunità di esternare il suo malessere lo fa con te. In questo caso quindi tu diventi il classico capro espiatorio.
E’ venerdì sera. Sono le 8. Sono stanca perché ho alle spalle una settimana molto intensa di lavoro. Non ho voglia di uscire però ho un appuntamento: questa sera c’è il corso sul Mandala e non voglio mancare.
Vado in doccia e cerco di recuperare le forze aiutandomi con il getto d’acqua fresca. Funziona!
Alle 8 e 30 riesco ad essere puntuale e a sedermi in sala.
Francesca Silvestri è già lì e ha già iniziato a presentarsi alla platea. Tutta composta di donne. (meraviglioso!).
Mi guardo intorno: sono donne della mia età, all’incirca 40-50 anni, di bell’aspetto e di tanta forza interiore. Ormai in tanti anni di attività ho l’esperienza per capire chi ho davanti e capisco che con queste compagne di viaggio la serata sarà davvero fruttuosa.
Non mi sbaglio. Francesca comincia a raccontare che cos’è il Mandala e perché può essere così utile farlo.
La storia è sicuramente un punto di forza che autorizza questo strumento a diventare una specie di colonna portante anche durante le sedute di psicoterapia. Jung lo usava spesso per guarire i suoi pazienti.
Sento che dalla bocca della dottoressa Silvestri arrivano parole che non sono mai dette a caso: si sente che dietro c’è professionalità, studio e passione. Questi ingredienti li porta nella comunicazione con la sala e la sala reagisce in modo positivo.
Parlare bene è come mangiare bene. Se mangi bene il tuo corpo risponde in modo ottimale, aumenta l’energia e vibri di salute. Il tuo aspetto è luminoso, hai buonumore e positività a prescindere dalle giornate che vivi.
Ecco, la stessa cosa succede a livello verbale. Se parli bene, la tua parte più creativa e potente risponde in modo ottimale, ti arriva l’energia per affrontare tutte le sfide e per vincere ad ogni livello, sul lavoro, in famiglia, nelle relazioni.
La maggior parte delle persone parla senza usare le parole! Assembla termini che prende di qua e di là e li mette a caso dentro le frasi, tanto chi deve capire capisce e così si va avanti…
Ma questa non è creazione, questo è solo spreco! Ogni giorno sprechi un potere illimitato che si sviluppa anche con il suono che emetti dalla bocca per costruire parole.
Lo sapevi che ascoltare le tue parole può essere la chiave per risolvere i tuoi problemi? Sì, lo so. Ti sembra assurdo. Ti senti quasi preso in giro, ma ti assicuro che non è così. Se pensi che ogni suono che esce dalla tua bocca porta la tua energia, la tua essenza, allora puoi anche pensare al fatto che sarà quella stessa energia a "suggerirti" quali parole usare in un determinato momento.
I corsi motivazionali o di introspezione stanno ormai crescendo come funghi. Ce ne sono di tutti i tipi, di tutti i livelli e trattano gli argomenti più impensabili. Si va da un normale corso di yoga o di training autogeno, per passare alle varie espressioni dell'anima, fino ad arrivare a tematiche e corsi più spinti, come può essere l'apertura del terzo occhio, il risveglio del potere femminile, ecc.
Ma come si fa a sapere se un corso fa al caso nostro? E soprattutto come faccio a sapere se si tratta davvero di un corso "innocuo" o se invece dietro al paravento del corso si nasconde qualcosa di più inquietante come l'affiliazione a gruppi da cui poi è impossibile o molto difficile uscire?
“Le dico subito che sarà difficile”
“Mi dispiace non si può fare”
“Chi le ha detto che si può fare una cosa del genere?”
Queste sono solo alcune delle frasi in cui si imbatte ogni creativo quando comunica all’esterno l’idea che sta in gestazione magari da mesi o da anni dentro la sua testa, e che può cambiare se non il mondo (troppo!) almeno una piccolissima parte di esso. Ebbene. L’ostacolo più grande per un creativo non è avere l’idea, quello gli viene naturale, (è praticamente un fiume umano di idee che spesso non riesce nemmeno lui a gestire), e non è nemmeno partorire l’idea, ossia metterla su carta o su qualsiasi altro supporto in modo che possa in qualche modo toccarla oltre che averne la visione in testa. No. L’ostacolo più grande per un creativo è l’impatto tra l’idea e la società in cui l’idea dovrebbe farsi carne. Non si può fare. Questa è la frase di rito che 99 volte su cento il creativo si sente dire.